Grazie agli ultimi dati sul Pil, la Sanità disporrà quest’anno di due miliardi in più, che verranno utilizzati per finanziare la spesa di personale e farmaci innovativi. E’ quanto ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo a Otto e Mezzo, il programma serale di approfondimento de La7. «Dal 2009» ha spiegato Lorenzin «la spesa sanitaria ha subito tagli lineari per 25 miliardi. Con l’approvazione del Patto per la Salute (nell’estate 2014, ndr) abbiano invece iniziato ad applicare la spending review e quindi non ci sono più stati tagli, perché tutto ciò che abbiamo risparmiato viene reinvestito nel settore».
E’ vero, ha ammesso il Ministro, che con la Legge di Stabilità «si è dato di meno rispetto al nostro tendenziale di crescita», ma ora grazie al Pil la Sanità ha due miliardi in più da spendere. «Ora io vedo due urgenze sulle quali intervenire» ha continuato Lorenzin «una è quella del personale e l’altra dei farmaci innovativi». Per quanto concerne il personale, in particolare, «la spesa è stata compressa per anni il blocco del turn over ma oggi non è più possibile proseguire. Serve un ricambio generazionale e i contratti sono fermi da sette anni». Poi c’è la spesa farmaceutica ospedaliera, «che continua a crescere e quindi servono risorse. Utilizziamo quindi i due miliardi che ci arrivano dal Pil su questi fronti ma non dobbiamo più sprecare un euro».
Rispetto a tale obiettivo, l’auspicio del Ministro è che le Regioni collaborino per «monitorare rigorosamente le spese», anche se la Sanità «è molto più controllata di altri settori pubblici». Resta il problema del federalismo, come ha osservato in studio il giornalista Marco Travaglio: «Se arrivasse un presidente del Consiglio che togliesse la Sanità alle Regioni per restituirla allo Stato, gli applaudirei». «Abbiamo perso in parte l’occasione con la riforma del Titolo V» ha commentato Lorenzin «però le cose si cambiano». (AS)