di Claudio Buono
Il DM 77/2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 144 del 22 giugno 2022,
è il regolamento che definisce i modelli e gli standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale. Con esso si è dato il via al nuovo modello di organizzazione territoriale secondo il PNRR.
Ma ancor prima della pandemia era evidente la necessità di una riforma volta a potenziare le cure sanitarie di base e domiciliari, la prevenzione primaria e secondaria, la telemedicina. Tuttavia, c’è voluto il Covid-19 per far emergere con chiarezza
l’importanza di poter contare su una rete efficiente, capillare e vicina ai cittadini, nell’ottica di alleggerire il carico di lavoro che gravava, e tuttora grava, su ospedali e ASL e di mantenere il più possibile i pazienti a casa propria.
Un ruolo cruciale in un contesto normativo confuso
Sono state tra i pochi presidi rimasti sempre aperti fin dalle prime fasi dell’emergenza sanitaria, impegnandosi a supportare cittadini disorientati e spaventati dalle notizie allarmanti via via diffuse. Le farmacie hanno dovuto
riorganizzare la propria attività per dare risposte adeguate sia dal punto di vista della corretta informazione sia dell’erogazione di prodotti e servizi necessari ad affrontare la pandemia. Seppure in condizioni operative difficilissime, soprattutto per la necessità di garantire la sicurezza dei cittadini e degli operatori, si sono impegnate e messe in gioco per
assicurare un’assistenza efficace e fornire nuovi servizi, quali test sierologici, tamponi e vaccini. Inoltre hanno potenziato le attività di dispensazione di medicinali prima erogati solo presso le strutture pubbliche nonché le prestazioni di telemedicina. Tutto questo
in un contesto normativo non sempre chiaro e di facile applicazione e caratterizzato da continui interventi, oltre che da una sovrapposizione di misure che hanno richiesto grande impegno sia da parte di Federfarma, per quanto riguarda la diffusione e interpretazione delle norme, sia delle farmacie per la loro concreta attuazione.
Valorizzare il servizio farmaceutico
Nell’ambito della riorganizzazione della sanità è dunque essenziale valorizzare il servizio farmaceutico e sfruttarne la
capacità di intervento in un’ottica di prossimità, elemento questo fondamentale soprattutto in una fase che ha richiesto di ridurre gli spostamenti e gli assembramenti, e anche nella prospettiva di un progressivo aumento dell’età media della popolazione e della crescente diffusione di patologie croniche e invalidanti. Tra le funzioni che il DM 77 assegna alla farmacia, oltre alla dispensazione del farmaco, spicca il suo ruolo
sul fronte della prevenzione a tutela della salute pubblica, attraverso l’effettuazione di
test diagnostici, la somministrazione di vaccinazioni (tra cui quelle anti Covid e antinfluenzali), la presa in carico dei pazienti cronici, nonché la farmacovigilanza, l’erogazione di servizi di telemedicina e telemonitoraggio.
Il valore del sistema Dpc
Un importante elemento di novità, adottato da varie Regioni per far fronte all’emergenza e legato proprio alla necessità di ridurre gli spostamenti, è stato il potenziamento della distribuzione per conto (Dpc), ovvero il trasferimento alla farmacia di alcuni medicinali precedentemente in distribuzione diretta. A livello medio nazionale, nel 2021
si è avuto un aumento dell’8 per cento di confezioni di farmaci acquistati dalle Asl e distribuiti dalle farmacie rispetto al 2020, a fronte di un corrispondente calo del 10 per cento delle confezioni erogate in distribuzione diretta. Ma già nel 2020 si era verificato un aumento del 13 per cento di confezioni in Dpc rispetto all’anno precedente, con un calo del 10 per cento di quelle erogate in diretta.
I fronti d’azione per la sanità del futuro
Per ridisegnare la sanità vanno considerate le risorse destinate alla digitalizzazione, alla concreta attivazione del Fascicolo sanitario elettronico (Fse) e alla telemedicina, nonché, per quanto riguarda più direttamente Federfarma, per il potenziamento del servizio offerto dalle piccole farmacie rurali (Missione 5 - Coesione sociale).
Circa il
Fascicolo sanitario elettronico, strumento essenziale per assicurare il monitoraggio dell’aderenza terapeutica dei pazienti cronici, il
“dossier farmaceutico” – la sezione del Fse dedicata all’uso di farmaci, integratori e altri prodotti per la salute –
sarà fondamentale per garantire l’efficacia delle terapie, controllare l’aderenza alle prescrizioni mediche, gestire il passaggio dei pazienti ai vari
setting assistenziali (ospedale, territorio, domicilio).
Anche
nell’ambito della telemedicina le farmacie possono dare un contributo importante. Nel 2021, la rete delle oltre 6.500 farmacie aderenti al progetto HTN-Federfarma ha consentito l’erogazione di oltre 250.000 prestazioni di telemedicina. Nel dettaglio, sono stati effettuati oltre 159.300 elettrocardiogrammi, 35.500 monitoraggi
holter della pressione arteriosa e 56.000 tramite
holter cardiaco, consentendo di far emergere anomalie anche rilevanti con invio immediato dei pazienti a rischio al Pronto soccorso o al medico curante.
Infine, per quanto riguarda le rurali operanti nei centri con meno di 3.000 abitanti, i fondi messi a disposizione dal PNRR (100 milioni di euro da integrare con 50 milioni a carico delle farmacie stesse, nell’ottica di un cofinanziamento pubblico-privato) stanno consentendo
l’ammodernamento della rete delle farmacie situate nelle zone più disagiate e lontane dai presidi sanitari pubblici.