24/02/202112:31
Covid: le App aiutano a ridurre contagi, la scienza conferma In Uk ogni aumento di 1% utenti ha ridotto infezioni di 0,8-2,3%
- ROMA, 24 FEB - Dall'inizio della pandemia decine di
paesi hanno introdotto l'uso di app digitali, simili a Immuni,
che tentano di identificare le persone esposte al Sars-CoV-2 per
interrompere la trasmissione dei contagi. Se in passato erano
state accompagnate da dubbi, ora, evidenzia un articolo
pubblicato su Nature online, studi effettuati in diversi paesi
mostrano prove crescenti che queste app possono effettivamente
aiutare a prevenire le infezioni.
Secondo una recente valutazione in via di pubblicazione, l'app
Covid-19 del National Health Service (NHS) lanciata in
Inghilterra e Galles ha inviato 4,4 notifiche di esposizione per
ogni utente che era risultato positivo al Sars-CoV-2 e che aveva
accettato di notificarlo ai propri contatti: era più del doppio
della media di 1,8 contatti notificati tramite tracciamento
manuale. Finora, sono 16,5 milioni gli utenti regolari e,
utilizzando modelli statistici, un team di ricerca
dell'Università di Oxford guidato da Christophe Fraser ha
stimato che ogni aumento dell'1% degli utenti di questa app
riduce il numero di infezioni dello 0,8-2,3%.
Risultati incoraggianti arrivano anche da uno studio pilota
sull'app Radar Covid della Spagna, condotto nelle Isole Canarie:
ha notificato, infatti, circa il doppio del numero di persone
esposte a infezioni rispetto al tracciamento manuale dei
contatti. Mentre una valutazione di SwissCovid, pubblicata in
preprint a febbraio, ha rilevato che l'app svizzera ha aumentato
del 5% il numero di persone in quarantena a Zurigo, di cui il
17% è in effetti poi risultato positivo. Inoltre, i contatti non
familiari notificati dall'app SwissCovid sono entrati in
quarantena un giorno prima rispetto a quelli notificati tramite
tracciamento manuale. Questi risultati, conclude l'articolo su
Nature, mostrano che le app di contact tracing sono uno
strumento prezioso per la salute pubblica e "andrebbe migliorato
il modo in cui sono integrate nel sistema sanitario locale",
aspetto "cruciale" e ancora spesso "non sfruttato a pieno".