Il contrabbando e il commercio illegali via internet dei farmaci contraffatti si contrastano soltanto con la corretta informazione e con una comunicazione imperniata su strumenti innovativi. Questo il messaggio che arriva dal convegno organizzato ieri a Roma da Federfarma Servizi e Società italiana di urologia (Siu) per fare il punto sul fenomeno e sulle sue ultime evoluzioni. «La guerra alla contraffazione online è nostra» ha detto in apertura Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi (foto) «perché da sempre ci sforziamo di contrastare tutti i fenomeni distorsivi che tormantano il settore: è giusto che la filiera tradizionale si adegui ai cambiamenti in atto, ma è altrettanto giusto che faccia da baluardo a degenerazioni come la contraffazione e il parallel trade».
Di qui l’alleanza delle società dei farmacisti con la Siu: «La maggior parte delle contraffazioni riguardano farmaci per la disfunzione erettile» ha ricordato Giuseppe Carrieri, componente del comitato esecutivo della Società scientifica «e sempre più spesso i minacciati sono i giovani, che acquistano su internet». «Sentono il peso dell’aspettativa e temono l’insuccesso» ha aggiunto Vincenzo Mirone, segretario generale della Siu «così fanno ricorso a un doping che è innanzitutto mentale. Risultato, la contraffazione farmaceutica è un mercato che vale oggi circa 520 milioni di dollari e uccide 700mila persone all’anno». «Il pericolo è più forte che mai» ha rincarato il colonnello Erasmo Fontana, comandante del Comando Nas di Roma «persino i bambini possono accedere a internet e acquistare con una carta di credito».
Consola peraltro il fatto che la contraffazione rimane una minaccia confinata all’online, perché la cosiddetta “rete legale” – quella rappresentata dalle farmacie “reali” – rimane immune a infiltrazioni. «La vigilanza funziona e negli anni abbiamo costruito un sistema di condivisione dei dati che sta funzionando» ha spiegato Domenico Di Giorgio, dirigente dell’Ufficio qualità dei prodotti dell’Aifa «la criminalità però si evolve e a ogni nostro successo riorganizza i suoi traffici: l’ultima frontiera, così, è oggi quella della falsificazione di integratori e prodotti naturali, venduti sui social oppure su e-bay». A una minaccia camaleontica e sfuggente, allora, si deve rispondere facendo appello a ogni risorsa, compresa quella rappresentata dalle farmacie e dalla loro attività di consiglio ed educazione: «Combattiamo quotidianamente al banco contro falsi miti e cattive abitudini» ha ricordato la presidente di Federfarma, Annarosa Racca «ma non va dimenticato che abbiamo collaborato fattivamente con il ministero della Salute per costruire il sistema di regole che inquadra l’e-commerce farmaceutico in Italia. E alle farmacie abbiamo distruibito un vademecum sulla vendita online che aiuta i titolari a operare correttamente». «Vanno garantite più informazioni al pubblico ma anche agli operatori» ha sottolineato infine il segretario generale di Assofarm, Francesco Schito «quando venne introdotto il generico in Italia le farmacie fecero un’opera di divulgazione capillare, lo stesso può accadere in senso inverso con il farmaco contraffatto». Nell’ambito dell’iniziativa congiunta Federfarma Servizi-Siu, è stato anche lanciato il progetto “Pillole fakshare”, una serie di video informativi realizzati da Socialfarma e disponibili da oggi sul suo portale. (AS)