Il 14 novembre 2019 è stata approvata dal Gruppo farmaceutico dell’Unione europea (PGEU) la posizione ufficiale su farmaci e ambiente. L’Associazione dei farmacisti europei chiede, alle Istituzioni europee e nazionali, di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento, di incentivare finanziariamente il canale farmacia per la raccolta controllata dei farmaci scaduti, di utilizzare confezioni ottimali al ciclo della terapia.
L’inquinamento da farmaci è un problema emergente anche se ancora oggi poco si conosce dell’impatto dei medicinali sull’ambiente. Secondo il rapporto 289/2018 dell’ISPRA (Istituto Superiore per la protezione e ricerca ambientale), il 67 % delle acque superficiali ed il 33,5 % delle acque sotterranee in Italia risulta inquinato da pesticidi e altre sostanze dannose per la salute con valori superiori ai limiti nel 23,9 % delle acque superficiali e nel 8,3 % delle acque sotterranee. In tale contesto l’inquinamento dei farmaci è un problema emergente. I farmaci, infatti, non sono completamente metabolizzati e con gli scarichi raggiungono i depuratori che non sono costruiti per degradare sostanze chimiche complesse. Sono stati rinvenuti nell’ambiente antibiotici, antitumorali, antinfiammatori, antiepilettici, antidiabetici. Le concentrazioni sono generalmente basse, ma sono molecole estremamente attive anche a basse concentrazioni.
E’ così che lo scorso 14 novembre il PGEU ha ufficialmente approvato, durante la propria Assemblea Generale a Bruxelles, la Posizione ufficiale della categoria per provare a contrastare la recrudescenza di tale fenomeno attraverso
alcune specifiche richieste inoltrate alla classe politica nazionale ed europea.
Nel presentare tale Posizione ufficiale, il Presidente del PGEU Michal Byliniak ha dichiarato come le farmacie di tutta Europa condividano le crescenti preoccupazioni per gli effetti negativi che i farmaci possono causare sull’ambiente e, di conseguenza, sulla salute pubblica e degli animali. In quanto esperti di farmaci, i farmacisti sono in posizione ideale per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuoverne l’uso prudente e il corretto smaltimento, nonché fornire consigli sulla disponibilità di medicinali "più ecologici" laddove tali informazioni siano disponibili.