La povertà economica, che secondo i dati Istat nel 2019 ha investito quasi 1,7 milioni di famiglie (6,4% del totale) in Italia, rende più problematica quella sanitaria che, di fatto, cresce parallelamente. E’ la fotografia scattata nel corso del Congresso Nazionale della Società Italiana di Farmacologia (SIF), dalla relazione del Professor Silvano Cella, dell’Università degli Studi di Milano e membro SIF. In Italia le persone indigenti possono permettersi una spesa sanitaria pro-capite equivalente a 1/6 (16%) di quella sostenuta dalle persone non povere. Il contenimento della spesa sanitaria viene perseguito dalle famiglie povere soprattutto limitando il numero delle visite e degli accertamenti a scopo diagnostico e preventivo.
Per le persone indigenti spesso, l’unica possibilità di ricevere gratuitamente assistenza medica primaria e terapie farmacologiche – precisa la Sif – è rappresentata dagli ambulatori degli Enti Caritativi del territorio, che svolgono un ruolo sussidiario fondamentale, integrandosi o sostituendosi efficacemente all’intervento pubblico. Tra le necessità fondamentali delle persone povere c’è anche quello di poter accedere alle terapie farmacologiche. Infatti, analizzando la composizione della spesa per tipo di prestazione, dal report Istat emerge che nel 2019 gli indigenti hanno destinato la maggior parte (63%) del loro budget sanitario all’acquisto di farmaci, diversamente dalle persone non povere per le quali questa voce rappresentava una parte minoritaria della spesa destinata alla salute. E proprio per soddisfare questa esigenza, gli Enti Caritativi si avvalgono soprattutto delle donazioni da parte di Organizzazioni non profit come il Banco Farmaceutico.
Quest’anno sono state 468.000 le confezioni di medicinali donate dai cittadini durante la GRF, Giornata di Raccolta del Farmaco di Banco Farmaceutico (dal 9 al 15 febbraio), che ha il patrocinio di Federfarma, pari a un valore superiore a 3,5 milioni di euro. Questi farmaci aiuteranno più di 434.000 persone povere di cui si prendono cura 1.790 realtà assistenziali convenzionate con la Fondazione Banco Farmaceutico onlus. All’iniziativa hanno aderito 4.869 farmacie e hanno collaborato più di 14.000 volontari.