Si è discusso di riorganizzazione della sanità territoriale e del ruolo della farmacia, ieri in apertura della seconda giornata di lavori di Cosmofarma Exhibition, che si chiude oggi a Bologna. Al centro della mattinata di ieri il convegno istituzionale organizzato da FOFI, Federfarma, Fondazione Cannavò e UTIFAR per fare il punto sul presente e sul futuro della farmacia italiana ed europea. “Come farmacie, abbiamo dato all'emergenza pandemica una risposta di due tipi – ha esordito il presidente di Federfarma,
Marco Cossolo durante il convegno - una spontanea, per aiutare i cittadini nei primi momenti di emergenza, e una strutturata, collaborando con le istituzioni alle norme necessarie per fornire i nuovi servizi al paese. Queste risposte hanno determinato una crescita nella fiducia del cittadino verso la farmacia e, di conseguenza, un aumento della considerazione che la politica ha dell’importante ruolo del farmacista e della farmacia. Un’altra conseguenza, forse la più importante, è aver sviluppato una professionalità nuova e più gratificante”. “Oggi – ha aggiunto - dobbiamo consolidare questo processo di crescita. Dobbiamo inoltre mettere tutte le farmacie indipendenti, comprese le più piccole, in condizione di poter offrire lo stesso standard qualitativo di servizi”.
“Quella di cui parliamo oggi è una farmacia nuova, dalla quale non si può più prescindere”, ha confermato il presidente del PGEU e segretario di Federfarma nazionale,
Roberto Tobia. “Una farmacia proiettata nel futuro, che guarda all'Europa e che lo fa con grande attenzione. E’ per questo che presiedere il PGEU è per il nostro Paese una grande opportunità, perché parliamo di un esercito di 144.000 farmacie sul territorio europeo con 460.000 farmacisti che rappresentano la porta d'ingresso al mondo della Salute. I farmacisti hanno dato prova di sapersi adattare ai cambiamenti, rispondendo in maniera immediata ed efficace alle esigenze dettate dalla pandemia. Ora è necessario riorganizzare il sistema partendo dalle esperienze che abbiamo vissuto, con obiettivi che rafforzino il nostro ruolo nell'assistenza al paziente”.
Infine, la voce delle farmacie rurali. “Durante la pandemia la farmacia, e soprattutto la farmacia rurale, ha dato prova efficace di sapersi adattare e reagire a nuove e complesse condizioni operative. Siamo stati un importante supporto del SSN, proprio nel momento in cui ha mostrato il fianco scoperto sul fronte dell’assistenza territoriale. Oggi, quindi – dichiara il presidente del Sunifar,
Gianni Petrosillo - è giunto il momento di riprogrammare il futuro della farmacia, tenendo conto dei nuovi ruoli acquisiti e di come questi possano portare valore aggiunto nella riprogrammazione del territorio. Con quali strumenti? Per cominciare la nuova Convenzione, che deve valorizzare le nuove funzioni; poi il nuovo modello di remunerazione, per dare sostenibilità economica alla rete capillare delle farmacie, infine il DM 71, per ridisegnare i rapporti tra farmacie e i nuovi livelli di assistenza territoriale”.