E’ stato presentato ieri, presso il Ministero della Salute, il position paper “Salute di Comunità - bisogni e soluzioni - Analisi civica per la definizione degli standard qualitativi, organizzativi, tecnologici e di investimento”, incentrato sulla riforma della medicina territoriale, realizzato da Cittadinanzattiva con la collaborazione di Fnomceo, Fnopi, Federfarma e Fimmg.
Partendo da una analisi epidemiologica e demografica della popolazione italiana, il documento si interroga sulle criticità che la pandemia ha fatto emergere e cerca di proporre soluzioni in grado di migliorare l’organizzazione dei servizi predisposti dal SSN, anche alla luce dell’appena approvato DM n. 71 sulla riforma della medicina territoriale.
“Servono strategia politica, azione tecnica e programmazione – si legge nel documento - gli elementi fondamentali per una piena realizzazione di una riforma che non deve essere centrata solo sulla creazione di luoghi ma, piuttosto, sull’organizzazione logistica dei servizi dedicati alla persona in grado di raggiungere il domicilio come primo luogo di cura”.
Il documento “Salute di Comunità” formula anche alcune proposte per rispondere alle sfide del dopo-pandemia, a partire dalla riorganizzazione della medicina territoriale in cui l’implementazione effettiva della Farmacia dei servizi è un esempio concreto. La visione della futura medicina territoriale comprende l’importante ambito del rapporto fra ospedale e territorio, prevedendo la piena valorizzazione delle figure sanitarie coinvolte nei vari luoghi di cura e il pieno utilizzo della digitalizzazione quale strumento facilitante sia per il sistema sia per il cittadino. Lo sviluppo del Fascicolo Sanitario Elettronico così come la costruzione e la diffusione di piattaforme informatiche in grado di monitorare il percorso di salute dei pazienti, sono elementi imprescindibili per garantire la realizzazione di tale percorso.