Il fenomeno della contraffazione farmaceutica, anche sull’onda della pandemia, è in continua crescita. Un mercato sommerso che spesso viaggia online e che riguarda soprattutto gli antibiotici, i farmaci per il trattamento della disfunzione sessuale, antidolorifici e antimalarici.
A diffondere i numeri aggiornati del fenomeno è il Rapporto Italia 2022 di Eurispes, che sottolinea come non manchino nel mercato della contraffazione anche medicinali salvavita, quelli per il trattamento delle allergie, o dell'ipertensione, nonché gli integratori. Il mercato della contraffazione nel mondo ammontava (dati Rapporto Ocse/Euipo 2019) a circa 4,4 miliardi di dollari. Il Pharmaceutical Security Institut ha riscontrato nel periodo 2014-2018 una crescita del 102% dei casi. Secondo la Transnational Alliance for Illicit Trade, la quota di falsi nei mercati in via di sviluppo potrebbe rappresentare ben oltre il 10%, arrivando potenzialmente fino al 30% in Paesi come Asia, Africa e America latina.
Con il Covid-19, evidenzia il rapporto, "è seguita un'improvvisa e frenetica ricerca di rimedi fai-da-te in rete” e quindi anche l’offerta di prodotti contraffatti. Di particolare rilievo in questo periodo è stata l'operazione Shield, coordinata dall'Europol in collaborazione con 19 Stati membri dell'Unione europea che ha portato i Nas a sequestrare in Italia, 62mila confezioni di farmaci e 1,5 milioni di unità tra compresse, fiale e polveri da lavorare.
Secondo il Rapporto, la pandemia ha anche confermato il ruolo delle farmacie che, per milioni di italiani, hanno rappresentato un punto di riferimento durante il Covid. Emerge, infatti, che gli italiani hanno apprezzato le informazioni e i consigli sui farmaci (69%); il servizio complessivamente erogato (63%); la disponibilità immediata dei farmaci (61%), le informazioni e i consigli ricevuti sul Covid (55%).
Il ruolo fondamentale svolto durante l'emergenza sanitaria è stato riconosciuto anche attraverso il PNRR, che valorizza la farmacia quale primo presidio sanitario sul territorio.