
Favorire una maggiore consapevolezza del rischio associato alla malattia ipertensiva, una più diffusa consuetudine al periodico monitoraggio dei valori pressori e una maggiore aderenza dei pazienti alla terapia antipertensiva. E’ con questi obiettivi che si è celebrata, domenica 29 maggio, la XVIII Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa promossa dalla SIIA, e che ha visto insieme farmacisti e Croce Rossa Italiana. “Abbiamo effettuato circa duecento misurazioni della pressione arteriosa e della saturimetria - ha dichiarato a Filodiretto, Claudia Pietropoli, presidente di Federfarma Rovigo e vicepresidente di Federfarma Veneto – compilando per ogni cittadino il questionario della SIIA che ci restituirà dati molto importanti. L’impegno dei farmacisti è quello di promuovere la prevenzione cardiovascolare e sensibilizzare ad un corretto stile di vita”. A Rovigo la Giornata di prevenzione, organizzata dall’Unità Operativa Semplice di Ipertensione dell’ULSS 5 Polesana, è stata anche l’occasione per sottolineare come l’ipertensione arteriosa rappresenti il più rilevante determinante fattore correlato a infarto miocardico e/o cerebrale, scompenso cardiaco, insufficienza renale cronica e/o fibrillazione atriale. Più del 30% della popolazione italiana adulta è affetta da ipertensione arteriosa, con percentuali ampiamente superiori nelle fasce più avanzate di età e di quasi il 10% tra bambini, adolescenti e giovani. Come indicato dai dati OSMED, l’aderenza alla terapia antiipertensiva rappresenta un problema ulteriore: su 100 compresse di farmaco antiipertensivo, i pazienti italiani ne assumono mediamente 60-70. Questo, ovviamente, con importanti ripercussioni sul controllo pressorio e la spesa sanitaria. “Da qui il ruolo affidato al farmacista: monitorare la terapia affinché non venga alterato e reso vano il percorso di cura” conclude Pietropoli.