Cresce la spesa per i farmaci sostenuta dal Servizio sanitario nazionale per ogni italiano. Nel 2021 la spesa farmaceutica pro capite, comprensiva dei medicinali acquistati direttamente dalle strutture sanitarie pubbliche e di quelli erogati dalle farmacie, è stata pari a 396,81 euro, in aumento rispetto all'anno precedente (+2,8%). I consumi, pari a 1.306,8 dosi giornaliere definite per 1.000 abitanti, registrano un aumento rispetto all'anno precedente (+2,8%), in particolar modo in regime di assistenza convenzionata (+3,2%).
A riferirlo sono i dati del Rapporto 2021 'L'uso dei farmaci in Italia', realizzato dall'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali (Osmed) dell'Agenzia italiana del farmaco e presentato ieri dall'Aifa. In generale - si legge nel report - nel 2021 poco più di 6 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di farmaci, con una crescita dei consumi in rapporto all'aumentare dell'età. In particolare, la popolazione con più di 64 anni ha assorbito il 70% della spesa. Nella popolazione anziana, la spesa media per utilizzatore è stata di 558 euro (599 negli uomini e 525 nelle donne). Quasi l'intera popolazione anziana (97%) ha ricevuto nel corso dell'anno almeno una prescrizione farmacologica. Per quanto riguarda bambini e ragazzi, il 35% ha ricevuto nel 2021 almeno una prescrizione di farmaci (il 53,8% dei bambini nella fascia di età prescolare). I farmaci più prescritti restano gli antinfettivi per uso sistemico e quelli per l'apparato respiratorio.
Tra i medicinali erogati in convenzione la spesa e il consumo maggiori si registrano per i farmaci per il cuore. Per le strutture sanitarie la spesa è più elevata per gli antitumorali e gli immunomodulatori, con un consumo maggiore per i medicinali del sangue. Sul fronte dei consumi, i maggiori incrementi sono stati registrati per i farmaci dell'apparato gastrointestinale e metabolismo, in particolar modo in regime di assistenza convenzionata, attribuibile all'aumento dei consumi della vitamina D e analoghi e degli inibitori di pompa protonica. Si riducono invece i consumi dei farmaci del sistema respiratorio, principalmente per effetto del decremento dei consumi dei farmaci per la Bpco e l'asma.