
Il Ministero della Salute ha redatto il nuovo Piano nazionale di Contrasto all’Antibiotico-resistenza 2022-2025 che ora passa all’esame delle Regioni. Nel documento si evidenzia come i farmacisti abbiano il compito «di guidare cittadini e pazienti nell’applicare le indicazioni sul corretto uso degli antibiotici e sulla prevenzione delle infezioni» nonché «fornire medicinali solo dietro prescrizione medico-veterinaria». Il Piano suggerisce di seguire «un approccio multidisciplinare e una visione One Health, di promuovere un costante confronto in ambito internazionale e di fare tesoro dei successi e delle criticità del precedente piano nazionale».
Sei sono gli obiettivi contenuti nel nuovo Piano nazionale: 1) Rafforzare l’approccio One Health, anche attraverso lo sviluppo di una sorveglianza nazionale coordinata dell’antibiotico-resistenza e dell’uso di antibiotici, e prevenire la diffusione dell’antibiotico-resistenza nell’ambiente. 2) Rafforzare la prevenzione e la sorveglianza delle ICA (Infezioni correlate all’assistenza) in ambito ospedaliero e comunitario. 3) Promuovere l’uso appropriato degli antibiotici e ridurre la frequenza delle infezioni causate da microrganismi resistenti in ambito umano e animale. 4) Promuovere innovazione e ricerca nell’ambito della prevenzione, diagnosi e terapia delle infezioni resistenti agli antibiotici. 5) Rafforzare la cooperazione nazionale e la partecipazione dell’Italia alle iniziative internazionali nel contrasto all’antibiotico-resistenza. 6) Migliorare la consapevolezza della popolazione e promuovere la formazione degli operatori sanitari e ambientali sul contrasto all’antibiotico-resistenza.
«Come PGEU accogliamo con favore il nuovo Piano contro l’antibiotico-resistenza, fenomeno che rappresenta un grave problema di salute pubblica, specialmente in Italia: come evidenziato nell’ultimo rapporto OsMed, infatti, deteniamo il triste primato, insieme alla Grecia, per presenza di patogeni resistenti agli antibiotici» afferma il presidente del PGEU e segretario nazionale di Federfarma Roberto Tobia. «Ad acuire la situazione, durante la pandemia, ha contribuito il “dottor Google” indicando alcuni antibiotici – in particolare amoxicillina e azitromicina – come farmaci efficaci contro il Covid. Una tesi che non ha, è importante ribadirlo, alcun fondamento scientifico. Parte del problema deriva, inoltre, dall’uso inappropriato anche in ambito veterinario. Per tenere sotto controllo il fenomeno dell’antibiotico-resistenza è necessario responsabilizzare tutti gli attori – medico, farmacista, paziente, allevatore – e agire in maniera coordinata, in linea con l’approccio One Health delineato nelle strategie dell’Unione europea. »