I dati delle Nazioni Unite parlano chiaro, nell'arco della vita una donna su tre subisce abusi e violenza, fisica o psicologica. Il quadro in Italia rimane preoccupante e impone massima attenzione. Le farmacie, con il Progetto Mimosa, da anni sono al fianco delle donne vittime di violenza. «Le farmacie possono fare tanto e lo abbiamo dimostrato. Essere sempre presenti con la serranda aperta e con una luce accesa permette di creare un rapporto di fiducia con il cittadino. L'accoglienza e l'ascolto rientrano nella natura della nostra professione. L’80% degli oltre 70mila farmacisti che lavorano in farmacia è donna, quindi, quale migliore posto per aiutare le donne», spiega a Federfarma channel
Angela Margiotta, presidente Farmaciste Insieme, l’associazione che nel 2014 ha dato il via al Progetto Mimosa, una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, che vede il patrocinio di Federfarma e il sostegno della Fondazione Vodafone Italia.
Oggi, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne 2022, è importante ricordare che contrastare questo annoso problema e dare un supporto maggiore alle donne bisogna fare rete tra tutti gli attori coinvolti. «La violenza sulle donne va combattuta non solo il 25 novembre, ma ogni giorno. Noi farmacisti siamo sul territorio e facciamo informazione sugli strumenti che le donne hanno a disposizione per far fronte alla violenza domestica, poi, lasciamo agli addetti ai lavori il compito di andare avanti e occuparsi delle donne. L'informazione, però, è un nostro dovere», spiega Margiotta.
Nel 2022, in ogni farmacia sono state distribuite 100 brochure, un milione e 900mila volantini informativi in tutta Italia, con i recapiti dei centri antiviolenza. Il dato eclatante, comunicato da Margiotta, è che «in un mese tutti i volantini, in tutte le farmacie d’Italia, sono stati esauriti. Questo indica la diffusione del problema». Attraverso tre episodi accaduti in diverse farmacie italiane, Margiotta conferma come la farmacia rappresenti il primo presidio sanitario territoriale «capace di rispondere anche ai bisogni delle persone più fragili, nelle grandi città, così come nei piccoli centri delle aree interne», conclude la presidente di Farmaciste Insieme.
L'intervista integrale ad Angela Margiotta
è disponibile qui