
“La generazione, la raccolta e l'interoperabilità ottimale dei dati può migliorare il trattamento dei pazienti e incoraggiare consigli personalizzati e da questo punto di vista ci aspettiamo che l'European Health Data Space (EHDS) migliorerà la qualità della cura e promuoverà la ricerca”. A dichiararlo Roberto Tobia, presidente PGEU, sottolineando, tuttavia, che per esplorare in modo completo i potenziali di questo regolamento, “è vitale assicurare che la legislazione EHDS sia in linea con il regolamento GDPR europeo, che rispetti le competenze degli Stati Membri sull'assistenza e tenga presente i doveri etici professionali”.
Tobia ha posto l'attenzione su questi aspetti in occasione della pubblicazione, da parte del PGEU, di un position paper con proposte rivolte alla Commissione Europea sull'EHDS, chiedendo un maggior controllo per mantenere il legame di fiducia tra professionista sanitario e paziente.
Il position paper riconosce che l'EHDS darà supporto ai farmacisti per fornire migliori servizi e trattamenti ai pazienti, promuovendo la sicurezza d'uso dei medicinali, ma sottolinea che è importante che la nuova legislazione non imponga alle professioni sanitarie un eccessivo adempimento di obblighi che potrebbe ridurre il tempo dedicato ai pazienti. Inoltre, secondo il PGEU è necessario aumentare la sicurezza a livello normativo, chiarendo gli usi consentiti dei dati sanitari e sviluppandone ulteriormente la forma anonima, per il loro uso secondario.
La realizzazione dell'EHDS assume grande rilievo per le farmacie, relativamente all’importante ruolo che possono svolgere nella raccolta dei Real World Data. A tale proposito l’EMA ha avviato il progetto “Data Analysis and Real World Interrogation Network” (DARWIN EU), che avrà nell'EHDS il futuro quadro normativo di riferimento per gestire i progetti di monitoraggio dell’efficacia reale dei farmaci (Real World Data).