
Nel V Rapporto annuale sulla farmacia un focus importante è stato dedicato all’accesso ai fondi del PNRR da parte delle Farmacie rurali. Il Rapporto parla di una forte predisposizione delle farmacie a ricorrere alle risorse messe a disposizione per le farmacie rurali sussidiate ai fini del loro rafforzamento nello sviluppo della farmacia dei servizi. Gianni Petrosillo, presidente Sunifar, a Filodiretto esprime grande soddisfazione e orgoglio per i dati emersi perché dimostrano come «le farmacie rurali, nonostante le difficoltà, stiano seguendo questo significativo processo evolutivo che sta riguardando tutte le farmacie. Dai questionari emerge forte sensibilità e propensione a gestire questa evoluzione».
Il 36,7% del campione delle farmacie coinvolte nell’indagine è collocato in zona rurale e l’80% è sussidiata; tra queste ultime oltre la metà (55,1%) ha presentato o intendeva (al momento della rilevazione dei dati) presentare domanda per ricevere i fondi del PNRR relativi alla Missione n. 5. E, in effetti, dichiara Petrosillo, «Secondo le nostre stime, i beneficiari saranno quasi di 2.200 farmacie alle quali abbiamo portato risorse pari a circa 42,5 milioni di euro. È un dato eclatante, dà valore a quel progetto di rete in cui vogliamo investire». Fondi che i farmacisti dichiarano di voler impiegare per l'ampliamento dei servizi offerti alla comunità: per introdurre o migliorare le prestazioni di primo e secondo livello (76,1%), la dispensazione dei medicinali (64,4%) e la presa in carico del paziente con cronicità (49,7%).
«Pur sapendo che possono contare su bacini di utenza minimi, le farmacie rurali stanno partecipando a questo processo evolutivo della farmacia verso nuovi ruoli», dichiara. Ecco perché, in conclusione, dal Rapporto emerge la necessità di sostenere l’operato delle farmacie rurali accompagnandole in particolare nel loro coinvolgimento nel PNRR relativo alla Missione n. 5 “Inclusione e Coesione”.
Infine, sottolinea Petrosillo, “È stato valorizzato da tutti i relatori quanto appare chiaramente dal rapporto circa l’impegno delle rurali nel seguire il processo evolutivo della farmacia, pur nella loro difficoltà che nasce da bacini di utenza ridotti”.