
La ricetta dematerializzata dovrebbe diventare una misura strutturale. A chiederlo Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, in audizione alle commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio del Senato sul decreto Milleproroghe. Secondo i dati della Ragioneria dello Stato, “le ricette dematerializzate nel 2022 hanno raggiunto il 95% per la spesa farmaceutica e l'83% per prestazioni specialistiche. Quindi l'estensione al 2023 dell'impiego di strumenti alternativi al promemoria cartaceo" prevista dal decreto Milleproroghe "va nella direzione giusta", dichiara Cattani. Ecco perché, secondo il presidente di Farmindustria, “dobbiamo menzionare come sia importante - ha aggiunto - arrivare ad una misura strutturale e definitiva dell'adozione della ricetta dematerializzata e quindi dell'implementazione della digitalizzazione".
Il decreto Milleproroghe ha spostato di un anno la possibilità di utilizzare il numero di ricetta elettronica (NRE). Fino al 31 dicembre 2023, quindi, sarà ancora possibile comunicare il NRE mostrandolo al farmacista dal telefonino, con sms, e-mail o comunicandolo a voce.