
Il regolamento per le richieste di autorizzazione delle sperimentazioni cliniche in Europa, che dal 31 gennaio scorso vanno obbligatoriamente inviate tramite il Clinical Trials Information System (CTIS) “apre una nuova fase della sperimentazione clinica, che si traduce in un’accelerazione delle decisioni e meno vincoli burocratici” per rendere più velocemente disponibili i farmaci innovativi ai pazienti. È il commento del presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), Giorgio Palù, alle nuove disposizioni europee.
Secondo Palù, che è intervenuto all'incontro del 1° febbraio Ricerca clinica: ecco come cambiano le sperimentazioni in Italia, “lo sviluppo di nuovi farmaci determina utilità sociale, allungamento della vita media dei cittadini e costituisce un investimento di qualità sul lungo termine”. E uno dei punti cruciali per l'adeguamento alla normativa comunitaria, realizzato con il decreto ministeriale firmato nei giorni scorsi dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, “è stato la riduzione dei Comitati etici territoriali da 90 a 40, oltre ai 3 a valenza nazionale, un passaggio molto importante e atteso”, ha proseguito il presidente di AIFA.
“L’Italia è il quarto paese in Europa per sperimentazioni cliniche e anche nel 2022 sono state circa 800 le sperimentazioni proposte”, ha concluso Palù, sottolineando come il nostro Paese “abbia bisogno dell’impulso dato dalla ricerca clinica come motore di innovazione anche per l'industria farmaceutica”.