
A livello di ricerca farmaceutica, “l'Italia ha le carte in regola per avere un ruolo di primo piano”. A sottolinearlo è Marcello Cattani, presidente di Farmindustria che, in occasione della giornata della ricerca italiana nel mondo, afferma: “i nostri ricercatori sono senza dubbio tra quelli che meglio rappresentano il made in Italy. Se oggi sono disponibili farmaci che permettono di vivere più a lungo e meglio, vaccini che proteggono da malattie e infezioni e se siamo usciti da una pandemia che ha sconvolto le nostre vite in tempi rapidissimi, lo si deve all'impegno di donne e uomini che senza sosta hanno lavorato e lavorano per offrire risposte sempre più efficaci ai bisogni di salute dei cittadini”.
Basti pensare, osserva il presidente di Farmindustria, che attualmente, nel mondo, si contano oltre 20mila medicinali in sviluppo per un gran numero di patologie, “un record storico”, sottolinea Cattani, secondo il quale, “tra il 2023 e il 2028, gli investimenti da parte delle aziende farmaceutiche in Ricerca & Sviluppo raggiungeranno i 1.600 miliardi di dollari, di cui l'80% in innovazione”. La parola d'ordine quindi è “attrarre”, una sfida che “riusciranno a vincere quei Paesi capaci di offrire, anche per i ricercatori, condizioni competitive a supporto dell'innovazione e di adottare contesti regolatori con procedure veloci e flessibili”, conclude Cattani.