
A tre anni dall’inizio della pandemia si tirano le somme su esami persi e liste d’attesa. Secondo uno studio presentato nell’ambito della Conferenza Stampa “Covid-19, 3 anni dopo: quali impatti sulla salute e sulle prestazioni e il ruolo delle vaccinazioni”, che si è tenuta in Senato, durante la pandemia quasi nove cittadini su dieci hanno avuto problemi per l'allungamento delle liste d'attesa in sanità e il 13% non ha ancora recuperato le prestazioni perse, mentre il 20% si è rivolto al privato. I dati sono stati raccolti nell’ambito di un’indagine condotta da The European House - Ambrosetti in collaborazione con Swg su un campione di 2.300 cittadini.
Ad esclusione della prima fase dell'emergenza, durante la quale erano state sospese alcune attività e prestazioni sanitarie pubbliche o convenzionate, il 47% dei cittadini ha dichiarato di aver subito dei disservizi nella prenotazione e fruizione di prestazioni sanitarie in termini di esami e prestazioni diagnostiche, esami/visite previste nel piano di cura o interventi chirurgici non urgenti. Inoltre, l'89% dei cittadini che si è rivolto al sistema pubblico ha riscontrato un allungamento delle liste di attesa che ha portato il 20% a rivolgersi al privato.