
Con l’impennata dei casi di Covid rilevata di recente in Italia, un aumento del 44% registrato in sette giorni, la settimana scorsa, il ministero della Salute, in una Circolare diramata venerdì 8 settembre, ha reintrodotto l’obbligo dei tamponi per chi accede al Pronto Soccorso con i sintomi del Covid-19. Test necessario anche per chi si deve trasferire da una struttura ad un’altra e per l’ingresso nelle residenze per anziani (Rsa). “Esaminato l’attuale andamento clinico-epidemiologico e considerate le indicazioni contenute nei documenti nazionali e internazionali, anche al fine di rendere omogenea la pratica dell’effettuazione dei test a livello nazionale, si forniscono raccomandazioni in merito ai casi nei quali è opportuno procedere all’approfondimento diagnostico per SARS-CoV-2”. È quanto si legge nella circolare firmata dal Dg della prevenzione del Ministero, Francesco Vaia, nella quale si sottolinea che resta la possibilità “da parte del direttore sanitario della struttura o del clinico che ne ravvisi la necessità, di definire ulteriori indicazioni per l’effettuazione dei test e misure di prevenzione e protezione aggiuntive rispetto a quelle riportate”.
Per i pazienti che non presentano sintomi compatibili con COVID-19, dunque, non è indicata l’esecuzione del test per SARS-CoV-2 al triage, mentre per i pazienti con sintomi e con un quadro clinico compatibile con COVID-19 è indicata l’effettuazione di test diagnostici. Laddove possibile, inoltre, la circolare invita ad attivare/mantenere un percorso più ampio di sorveglianza epidemiologica, con la ricerca di altri virus, quali quelli dell’influenza A e B, il virus respiratorio sinciziale, i virus parainfluenzali, i rinovirus, gli adenovirus e gli enterovirus. Il tampone è richiesto anche ai pazienti che, all’anamnesi, dichiarano di aver avuto contatti stretti con un caso confermato di COVID-19 negli ultimi 5 giorni. L’effettuazione dei test diagnostici per SARS-CoV-2 è indicata, poi, ai pazienti, anche asintomatici, che devono effettuare un ricovero o un trasferimento, sia programmato che in emergenza, in contesti assistenziali ad alto rischio, quindi reparti in cui sono ricoverati pazienti immunocompromessi e fragili, strutture protette e Rsa. In queste strutture, è indicata l’effettuazione di test diagnostici per SARS-CoV-2 anche agli ospiti che vi accedono.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) continua a incoraggiare le vaccinazioni, soprattutto per le persone a rischio. “Una delle maggiori preoccupazioni per medici ed esperti è il basso numero di persone a rischio che hanno ricevuto recentemente una dose di vaccino contro il Covid”, come ha sottolineato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra. “Il nostro messaggio è di non aspettare per ricevere un richiamo, se è stato consigliato”.