
Per evitare che gli enormi danni causati dall’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna lo scorso maggio ricadessero sui premi che le farmacie di tutta Italia devono pagare per assicurarsi contro eventi del genere, “a giugno Federfarma ha avviato i contatti con la compagnia assicuratrice ed è riuscita a mantenere AXA Assicurazioni all’interno della copertura di questo rischio, grazie anche agli intermediari Assimedici e SanitAssicura”. Lo spiega a Quotidiano Sanità Michele Pellegrini Calace, tesoriere di Federfarma, che ha sottolineato come la Federazione sia riuscita ad “integrare la polizza dal punto di vista economico, a fronte di una riduzione dei massimali e un aumento delle franchigie”.
“Federfarma sottoscrive da anni una polizza collettiva contro gli eventi catastrofali – ha raccontato Pellegrini Calace -. A causa delle grandi criticità derivanti dall’alluvione dell’Emilia-Romagna, però, AXA Assicurazioni ha riscontrato danni per un importo decisamente superiore rispetto al premio pagato dalla Federfarma, circa 2 milioni di euro di danni alle farmacie”. Il punto è che le normative vigenti “consentono alle compagnie assicurative di recedere dal contratto subito dopo un sinistro”. Inoltre, per la logica della diluizione del rischio, anche una farmacia di Roma o di Napoli, che non ha subito danni, in un’eventualità del genere avrebbe dovuto pagare premi più alti.
Per ovviare a questa situazione si è messo mano, dunque, a due polizze integrative. Le farmacie italiane hanno la possibilità, così, di ripianare le franchigie ai valori iniziali e di elevare i massimali. “Federfarma invita tutte le farmacie a sottoscrivere una delle due integrative, in modo tale da poter, se malauguratamente dovesse verificarsi un altro evento come quello che ha colpito l’Emilia-Romagna, affrontare con maggior tranquillità tutti quelli che sono i costi di ripristino di queste calamità”, ha concluso il tesoriere di Federfarma.