
“Le farmacie da tempo, ormai, utilizzano la telemedicina, ma la cosa innovativa emersa dai dati del progetto Cardio Brixia è sicuramente il fatto che gli invii effettuati al pronto soccorso e alle visite specialistiche sono appropriati”, ha commentato a Filodiretto Clara Mottinelli, presidente di Federfarma Brescia. Secondo Mottinelli, la farmacia può essere effettivamente “un decongestionante nel sistema sanitario per quel che riguarda il bisogno dei cittadini, andando ad accorciare le liste d’attesa”. A livello nazionale “auspichiamo che oltre alla Liguria e alle Marche, tutte le regioni possano convenzionare i servizi di telemedicina offerti dalle farmacie”, conclude Mottinelli, secondo la quale il risultato sull’attività di telemedicina “è coerente con quanto presentato dall’assessore Guido Bertolaso in Regione”.
Il progetto “Cardio-Brixia. Prevenzione primaria e secondaria delle patologie cardiovascolari”, realizzato in collaborazione tra Federfarma Brescia, Università degli Studi di Brescia e Istituto Superiore di Sanità (Iss) conferma che la farmacia può avere un ruolo non solo nella prevenzione, ma anche nell’appropriatezza di invii al pronto soccorso e agli specialisti.
Al progetto aderiscono oltre settemila farmacie del network di collaborazione tra Federfarma e una società bresciana che si occupa di telemedicina, di cui 309 a Brescia. Ad agosto 2023 sono state più di 1,3 milioni le prestazioni erogate a livello nazionale, di cui quasi 46mila a Brescia tra elettrocardiogrammi, holter pressori e holter cardiaci. In particolare, in questa provincia, i ricercatori hanno indirizzato lo studio a valutare l’appropriatezza delle azioni intraprese. Dall’analisi è emerso, per esempio, che l’appropriatezza nell’invio al pronto soccorso dei pazienti con “dolore toracico” è stata del 71,2%.