
Rivedere la Legge 405/2001 che “all’epoca aveva una ratio, ma che ha introdotto una disparità di accesso ai farmaci per il fatto che le persone che vivono vicino a una struttura ospedaliera possono reperire facilmente i medicinali, mentre chi vive in aree periferiche accede al farmaco con difficoltà”. È anche questa, secondo Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, una chiave per raggiungere la sostenibilità nel mondo farmaceutico, limitando gli spostamenti e quindi le emissioni di CO2.
Nel suo intervento all’evento organizzato da Chiesi Italia in collaborazione con Federfarma, “La sostenibilità nel mondo farmaceutico. Il valore sociale, ambientale ed economico”, che si è tenuto a Roma martedì 14 novembre, il Sottosegretario ha ribadito l’importanza che hanno avuto le farmacie durante l’emergenza pandemica. “Le croci verdi aperte, soprattutto in alcune fasi, sono state utili nell’ascolto e nella presa in carico anche a livello psicologico del paziente”, ha sottolineato Gemmato, spiegando che, soprattutto all’inizio della pandemia, i cittadini avevano bisogno di informazione e orientamento. Successivamente, il ruolo del farmacista si è evoluto, quando ha contribuito al monitoraggio dei contagi sul territorio con i tamponi e, poi, quando ha partecipato attivamente alla campagna vaccinale “dando un booster alle campagne di immunizzazione con la presenza diffusa sul territorio.
Secondo il Sottosegretario, dunque, per ridisegnare la sanità del futuro in un’ottica di sostenibilità bisogna partire da un nuovo modello di riorganizzazione territoriale, disegnato dalla Legge di bilancio che prevede “un più ampio accesso del paziente al farmaco migliorando compliance e aderenza terapeutica”, con ricadute positive sulla qualità della vita e sulla riduzione dell’incidenza di patologie ad elevato impatto sociale ed economico.