Partenza rinviata, a Siena, per il controverso progetto dell’Asl che affida alle Poste il recapito dei farmaci per alcune categorie di pazienti. La sperimentazione - di tre mesi - avrebbe dovuto partire lunedì, scatterà invece dal 30 settembre e, a quanto recita una circolare diffusa oggi dall’Azienda sanitaria, dovrebbe coinvolgere all’avvio soltanto i residenti delle Rsa. Nessuna indicazione, al momento, per quei pazienti con “alti consumi” ai quali i farmaci dovrebbero invece arrivare a domicilio, con il postino. «Non abbiamo informazioni sui motivi del rinvio» commenta il presidente di Federfarma Siena, Antonio Casagli «vogliamo sperare che le reazioni di queste settimane, dall’intervento di Federfarma alla diffida della Fofi, abbiano convinto l’Asl a muoversi con maggiore cautela».
E a proposito di reazioni, oggi sulla vicenda c’è da registrare anche l’intervento di Federfarma Servizi: «Affidare alle Poste il delicato compito di consegnare a domicilio farmaci prescritti a pazienti cronici che necessitano di terapie complesse» recita una nota diffusa oggi dall’associazione «rappresenta un rischio che il nostro Paese non può permettersi». E invece, prosegue il comunicato, «mentre il ministero della Salute continua a ribadire il ruolo centrale delle farmacie come presidi sanitari sul territorio», l’Asl di Siena e la Regione Liguria pensano «di affidare la salute di pazienti in grave sofferenza ai postini».
Intanto nel sindacato titolari si lavora alla strategia legale con cui replicare ai progetti dell’Asl senese. Una risposta che, ormai c’è l’intesa, vedrà schierate assieme Federfarma nazionale, Urtofar e associazione provinciale: «Siena è la trincea dove si giocano i destini della farmacia» ricorda ancora Casagli «se si perde qui si rischia di perdere anche altrove perché ci saranno Asl che seguiranno l’esempio. Per questo vogliamo combattere la battaglia in stretta sintonia con l’unione regionale e il sindacato nazionale». (AS)