Nelle regioni colpite dai fenomeni sismici di questi mesi, le farmacie del territorio potranno essere autorizzate a dispensare in dpc i medicinali normalmente forniti dalle Asl in distribuzione diretta, sulla base di piani sottoposti all’approvazione del Comitato permanente per i Lea (Livelli essenziali di assistenza). E’ quanto prevede la versione rimaneggiata dell’emendamento Tancredi al decreto legge che impartisce interventi urgenti per le popolazioni colpite dal terremoto. Riscritta dalla commissione Ambiente, la proposta di modifica è stata approvata ieri dalla Camera quasi all’unanimità (un solo voto contrario) assieme al resto del provvedimento, che ora è in viaggio per il Senato. Nella nuova formulazione, il testo affida alle Regioni delle aree colpite il compito di predisporre «un piano straordinario» che, «senza nuovi o maggiori oneri», definisca «le modalità organizzative» con cui assicurare alle popolazioni l’accesso al farmaco, «anche prevedendo che i medicinali normalmente oggetto di distribuzione diretta da parte delle Asl possano essere distribuiti temporaneamente dalle farmacie convenzionate». Il tutto alle condizioni previste dalle intese sulla dpc sottoscritte a livello locale.
I piani, prescrive ancora l’emendamento, dovranno essere redatti dalle Regioni (quattro: Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo) entro il prossimo 30 aprile e trasmessi al Comitato permanente per l’erogazione dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza. Il quale a sua volta avrà tempo fino al 15 maggio per «esprimersi». Tempi rigidi e contingentati, insomma, che Federfarma mostra di apprezzare. «Questo intervento» recita il comunicato diffuso dalla Federazione «rappresenta un importante segnale di attenzione nei confronti della popolazione e del ruolo svolto dalle farmacie nelle zone terremotate». «Si tratta» osserva in particolare il presidente del Sunifar, Alfredo Orlandi «di un risultato che paga l’intenso lavoro condotto con tutti i gruppi politici: ci abbiamo creduto e non abbiamo mai mollato. Abbiamo aperto la breccia, confidiamo ora che le Regioni, in stretta collaborazione con le organizzazioni regionali di Federfarma, colgano appieno l’unanime consenso politico raccolto dall’emendamento». «Le farmacie» ricorda la presidente nazionale di Federfarma, Annarosa Racca «si sono messe da subito a disposizione della popolazione per fornire farmaci e assistenza in condizioni di enorme disagio. L’emendamento riconosce questo impegno e dà agli esercizi rurali dei territori colpiti la possibilità di svolgere il proprio ruolo in modo ancora più efficace». (AS)