Il medico che trasmette via mail la ricetta dematerializzata a una farmacia non soltanto viola la libertà di scelta del paziente, ma mette in atto comportamenti che potrebbero avere rilevanza non solo disciplinare, ma anche civile e penale. E’ quanto si legge nella nota che l’assessorato alla Sanità della Sardegna ha diffuso nei giorni scorsi ad Asl, ordini dei medici e dei farmacisti e rappresentanze sindacali delle due professioni. Il decreto 2 novembre 2011, ricorda in sintesi l’Assessorato, impone al medico di rilasciare il promemoria cartaceo all’assistito. «A oggi» continua la nota «non sono stati individuati canali alternativi per la trasmissione del promemoria, e in ogni caso non sono ammissibili soluzioni che limitino la libertà di scelta del paziente e violino la reale concorrenza tra gli erogatori». Di conseguenza, il medico che invia la ricevuta cartacea della ricetta alla farmacia anziché consegnarla al paziente espone sé stesso e il farmacista al rischio di sanzioni disciplinari, civili e penali.
«Abbiamo sollecitato l’intervento dell’Assessorato» spiega a Filodiretto Giorgio Congiu, presidente di Federfarma Sardegna «perché da qualche tempo registravamo questo genere di comportamenti da parte di alcuni professionisti, sparsi in tutta l’Isola». Anche da altre regioni, peraltro, giungono segnalazioni di pratiche dello stesso genere, ed è per questo che Federfarma Sardegna ha già cominciato a far girare la nota dell’assessorato. «Vogliamo attirare l’attenzione anche delle altre amministrazioni» continua Congiu «perché è opportuno che sul tema ci sia un’unica linea d’azione». (AS)