Non è un corri-corri come quelli che scattano all’uscita di un nuovo modello di iPhone, ma si contano già le prime farmacie nella
pagina di ricerca del Ministero che elenca i siti autorizzati alla vendita on line di Sop e Otc. Sono soltanto cinque al momento, una in Friuli Venezia Giulia, due nelle Marche e due in Puglia, ma è un numero che già da qualche indicazione: per esempio, fa capire che la cerchia delle Regioni dove sono state date disposizioni dettagliate su uffici da contattare e procedure da seguire per richiedere l’autorizzazione si sta allargando celermente. Sarebbero già tredici secondo il ministero della Salute, ma Federfarma distribuirà a breve un vademecum che oltre a riassumere adempimenti e normative fornirà ai titolari un quadro completo delle disposizioni regionali.
Intanto, chi volesse può già toccare con mano il dispositivo di sicurezza che, attraverso il logo Ue criptato, dovrebbe mettere il consumatore online al sicuro da siti-pirata e rivenditori illegali: basta scegliere una delle farmacie registrate dalla pagina di ricerca del Ministero e cliccare sul nome; si verrà portati alla homepage del sito autorizzato, dove campeggia il “bollino” europeo con tricolore nazionale; se si clicca su tale logo, si viene rimandati a un’altra pagina web del Ministero, con la scheda “anagrafica” della farmacia e gli estremi della registrazione.
Soltanto l’esperienza dirà se questa sicurezza “a doppio laccio” fermerà contraffattori e hacker. Anche per questo, Ministero e Federfarma hanno avviato da tempo sul tema e-commerce un periodico scambio di opinioni che consente alla Salute di tenere sempre a fuoco tutte le problematiche. Non a caso, dal dicastero starebbero per arrivare alcuni chiarimenti di dettaglio su recapito dei farmaci, impiego di eventuali app e sanzioni a chi commercia senza autorizzazione. In particolare, ci sarebbe l’intenzione di escludere che un farmaco venduto on line dal sito della farmacia possa uscire da un magazzino diverso da quello della farmacia stessa. (AS)