Per i creditori dell’amministrazione pubblica scatta la carta della compensazione. A metterla sul tavolo il decreto attuativo controfirmato nei giorni scorsi dall’Economia in ottemperanza al decreto legge Destinazione Italia del dicembre scorso. Ne riferisce i contenuti un articolo del Sole 24 Ore di ieri: il decreto, in sostanza, consentirebbe alle imprese che vantano crediti commerciali nei confronti di tutte le Pubbliche amministrazioni di utilizzare tali crediti per il pagamento di cartelle esattoriali e atti di accertamento, purché notificati fino al 31 marzo 2014.
L’operazione è possibile soltanto a determinate condizioni: i crediti, per cominciare, devono essere «non prescritti, certi, liquidi ed esigibili» e devono riguardare «somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali» effettuati nei confronti della Pa. Inoltre, la somma iscritta a ruolo dev’essere inferiore o pari al credito vantato.
Il decreto, sempre secondo il Sole 24 Ore, dettaglierebbe anche la procedura con cui portare a compensazione: il fornitore, in sintesi, presenta la certificazione del credito all'agente della riscossione competente per territorio; se la Regione, l'ente locale o l'ente del Servizio sanitario nazionale non versa all'agente stesso l'importo certificato entro 60 giorni dal termine indicato, scatta la riscossione coattiva sulla base del ruolo emesso. (AS)