Le farmacie private di Bergamo e provincia accettano la sfida e saltano sul treno del “Governo della domanda”, il nuovo modello di gestione delle cronicità varato dalla Lombardia nell’ambito della riforma della Sanità regionale. Anzi, per essere precisi di treni ne prendono più d’uno perché i presidi dalla croce verde, attraverso Federfarma Bergamo e la sua società di servizi, Far-Pro srl, si assicurano un posto nel doppio ruolo di gestori ed erogatori in diverse delle “cordate” nate sul territorio per cogliere le opportunità offerte dal nuovo modello.
L’intesa senz’altro più importante arriva dall’accordo di rete con la Fondazione Sant’Andrea di Clusone, che nei giorni scorsi ha presentato ufficialmente la propria candidatura a “gestore” dei pazienti cronici (quasi 50mila nel territorio di riferimento) quale capofila di una cordata che raccoglie più di una quarantina di soggetti tra laboratori specialistici, residenze sanitarie e case di cura, cooperative della medicina generale e, appunto, le 281 farmacie di Federfarma Bergamo. «Il progetto per noi ha forte valenza» commenta soddisfatto di Gianni Petrosillo, presidente di Federfarma Bergamo «perché rappresenta il riconoscimento delle potenzialità professionali e gestionali della farmacia». In qualità di gestore, infatti, la Fondazione in rete con gli altri partner dovrà sottoscrivere con i pazienti i piani di assistenza individuale e programmare esami, interventi e terapie, destinando di volta in volta i pazienti ai singoli erogatori della rete.
Ma Federfarma Bergamo, sempre tramite il braccio operativo Far-Pro, si è proposta e si presenterà anche come partner di altre cordate che fanno capo alle tre ASST bergamasche e ad altri Gestori. In questi casi il ruolo sarà di affiancamento nella presa in carico dei cronici nell’ambito del “Governo della domanda”. «In sostanza» riprende Petrosillo «assicureremo il monitoraggio dell’aderenza terapeutica e il coretto uso di presidi e ausili, recapiteremo i farmaci nell’ambito dell’assistenza domiciliare e vigileremo sulle terapie, faremo da raccordo tra paziente e partner di rete, agevoleremo gli accessi, forniremo le prestazioni di nostra competenza e naturalmente svolgeremo le attività della farmacia dei servizi, come sancito dalla normativa regionale».
I gestori hanno tempo fino al 31 luglio per presentare le proprie candidature. Toccherà alle Ats lombarde, ossia le vecchie Asl, valutarle e accoglierle (o respingerle). Una volta completato, l’elenco dei gestori accreditati verrà inviato ai pazienti cronici (circa 3,3 milioni) perché scelgano il gestore con cui concordare il proprio piano di assistenza e affidare il proprio percorso di cura e assistenza. Partenza dal nuovo anno. (AS)