Farmaci e farmacie
La spesa farmaceutica nel 2005: Andamento nazionale
Andamento della spesa a livello nazionale
La spesa farmaceutica netta a carico del SSN nel 2005 si è attestata a circa 11.847 milioni di euro con un calo del -1,1% rispetto al 2004. Per garantire l'assistenza farmaceutica convenzionata, il SSN ha speso in media 204,6 euro per ciascun cittadino italiano. La spesa pro-capite presenta, tuttavia, forti differenze tra Regione e Regione: si va dai 146,20 euro della provincia autonoma di Bolzano ai 268,45 euro del Lazio. Il calo di spesa si è verificato nonostante un contenuto incremento del numero delle ricette (+1,9%) rispetto al 2004.
Le ricette nel 2005 sono state quasi 478 milioni, in media 8,25 per ogni cittadino. Anche in questo caso, il dato varia notevolmente da Regione a Regione: si va dalle 5,17 ricette pro-capite della provincia autonoma di Bolzano alle 9,44 ricette pro-capite della Sicilia (in Calabria, dove da settembre 2004 è in vigore la limitazione della prescrizione a una sola confezione per ricetta, le ricette pro-capite sono state 10,35). Il calo di spesa è legato al calo del valore medio delle ricette (valore medio lordo ricetta: -2,4%; valore medio netto ricetta: -2,9%), conseguente alla riduzione dei prezzi dei farmaci. Tale riduzione è correlata al taglio selettivo dei prezzi dei medicinali che nel 2004 hanno determinato i maggiori incrementi di spesa, introdotto nell'ambito della revisione del prontuario farmaceutico nazionale e in vigore dal 1° gennaio 2005, e allo sconto pressoché generalizzato del 4,12% sul prezzo al pubblico, a carico dell'industria farmaceutica (in quanto soggetto che determina la spesa, in base al decreto legge n. 156/2004, convertito nella legge n. 2002/2004, in vigore dal 26 giugno 2004). Tale sconto, in base a quanto stabilito dall'Agenzia Italiana del Farmaco, è rimasto in vigore fino al 31 ottobre 2005.
La riduzione del prezzo medio delle confezioni prescritte è collegata anche al costante aggiornamento da parte dell'AIFA delle liste di trasparenza e al conseguente maggiore impatto dei farmaci equivalenti (generici) sulla spesa. L'incidenza del numero delle confezioni di farmaci equivalenti prescritti a carico del SSN sul totale delle confezioni è passata dal 21,7% del 2004 al 27,2% del 2005, con un picco in Toscana dove le prescrizioni di equivalenti raggiungono quasi il 30% del totale. L'incidenza della spesa per equivalenti sul totale della spesa lorda SSN è passata dal 10,44% al 13,7%, in Toscana ben il 17,4%. A fronte di un aumento di 6,5 punti percentuali di incidenza del numero di confezioni di equivalenti, l'incidenza della spesa per questi farmaci - grazie al fatto che i prezzi tendono ad abbassarsi grazie alla concorrenza tra equivalenti e specialità medicinali originarie - è aumentata solo di poco più di 3 punti percentuali.
Il calo del valore medio ricetta è legato anche alla diffusione degli accordi tra Regioni e Unioni regionali dei titolari di farmacia per la distribuzione da parte delle farmacie di medicinali inseriti nel PHT (prontuario della continuità assistenziale) acquistati dalle ASL. Tale forma di distribuzione, come avviene per la distribuzione diretta da parte delle strutture sanitarie pubbliche, trasferisce una parte della spesa su altre voci del bilancio sanitario, ma evita alle ASL di dover sostenere i costi derivanti dall'eventuale distribuzione da parte delle strutture pubbliche (personale, magazzino, appalti, ecc.). Per quanto riguarda il mese di dicembre 2005, la spesa ha fatto segnare un aumento rilevante rispetto a dicembre 2004 (+9,4%), parallelamente a un aumento sensibile del numero delle ricette (+3,4%). L'aumento di spesa è legato, oltre che all'incremento delle prescrizioni, al fatto che da novembre 2005 non è più in vigore lo sconto del 4,12% a carico dell'industria. La spesa complessiva 2005, quindi, si è attestata su un valore superiore del 6% rispetto all'assegnazione prevista nell'ambito del Fondo sanitario 2005 (11.176 milioni di euro) e calcolata nella misura del 13% del finanziamento dei Livelli Essenziali di Assistenza.

L'importo 2005 è pari al 13,8% di tale quota. Per quanto riguarda il 2006, l'assegnazione per la farmaceutica, prevista dalla proposta del Ministero della salute, è pari a 11.398 milioni di euro, circa 450 milioni di euro meno di quanto speso nel 2005 (-3,8%). Va segnalato che l'AIFA, con una deliberazione del 30 dicembre scorso, ha già previsto una serie di interventi sui prezzi dei medicinali SSN per recuperare, nel corso del 2006, lo sforamento 2005, la cui quantificazione precisa dovrebbe essere effettuata entro il 31 marzo sulla base del consuntivo di spesa 2005. Peraltro l'AIFA stessa, alla luce dell'andamento dei consumi negli ultimi mesi del 2005 e nei primi mesi del 2006, potrebbe adottare ulteriori interventi di contenimento, probabilmente incentrati sui prezzi dei medicinali che hanno fatto segnare i maggiori aumenti di spesa. Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa sotto forma di sconto al SSN.
Nel gennaio-novembre 2005 le farmacie hanno garantito un risparmio di oltre 650 milioni di euro (pari circa a 1.300 miliardi di lire). Indicativamente, il contributo del 4,12% sul prezzo al pubblico a carico delle industrie è stato di circa 400 milioni di euro, notevolmente inferiore rispetto a quello a carico delle farmacie. La sproporzione è evidente se si considera che le quote di spettanza sul prezzo al pubblico del farmaco sono pari al 66,65% per l'industria e al 26,70% (dal quale vanno detratti gli sconti) per la farmacia (che, quindi, al netto degli sconti ha un margine medio lordo intorno al 20%). Va anche ricordato che lo sconto a carico delle farmacie si indicizza automaticamente nel tempo, in quanto aumenta con l'aumentare del prezzo dei medicinali prescritti. Al contrario, il contributo richiesto all'industria era finalizzato al recupero di un importo fisso e predeterminato, relativo alla quota di sforamento del tetto di spesa 2004 a carico dell'industria stessa.
Nel 2005, l'incidenza sulla spesa lorda delle quote di partecipazione a carico dei cittadini (relative sia al ticket che alla differenza rispetto al prezzo di riferimento) va da una quota che oscilla tra lo 0,7 e l'1,1% nelle Regioni che non applicano ticket e tra il 5,3% e il 7,9% nelle Regioni con ticket più incisivo. A livello nazionale tale incidenza è stata mediamente pari al 3,8%, in calo rispetto al 2004, quando era pari al 4,4%, a seguito della rimodulazione dei ticket varata da alcune Regioni. Le farmacie di alcune Regioni del centro-sud continuano a subire da parte delle ASL consistenti ritardi nei pagamenti degli importi dovuti per i farmaci erogati ai cittadini. Pesanti ritardi si verificano in Sicilia, mentre in Campania, nel Lazio e in Molise sono state avviate procedure per la cartolarizzazione dei crediti vantati dalle farmacie nei confronti delle Regioni.