Spesa farmaceutica
La spesa farmaceutica nel 2007
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La spesa farmaceutica netta a carico del SSN nell'anno si è attestata a 11.493 milioni di euro, con un calo del -6,8% rispetto al 2006. In aumento, invece, il numero delle ricette: +4,3% rispetto all'anno precedente. La spesa farmaceutica , quindi, è rientrata ampiamente nel tetto di spesa, pari al 13% della spesa sanitaria, fissato a 12.229 milioni di euro.
Il calo della spesa ha interessato anche dicembre che ha fatto segnare un -3,5% rispetto a dicembre 2006, a fronte di un incremento del numero delle ricette del +2,4%.
Il contenimento della spesa è stato ottenuto grazie agli interventi sui prezzi dei medicinali varati dall'Agenzia del Farmaco nel 2006, al crescente impatto del prezzo di riferimento per i medicinali equivalenti e alle misure applicate a livello regionale. Tra queste ultime, l'estensione in diverse Regioni del rimborso di riferimento agli inibitori di pompa protonica (misure che, come previsto dalla legge n. 222/, non potranno più essere introdotte); la reintroduzione (Abruzzo e Campania) o l'appesantimento (Sicilia) del ticket; la distribuzione diretta o tramite le farmacie di medicinali acquistati dalle ASL; la limitazione della prescrizione a una confezione per ricetta (applicata, ad esempio, in Calabria). L'insieme di tali interventi ha determinato, nel , un calo del valore medio delle ricette del -10,6%: sono stati, cioè, prescritti più farmaci, ma di prezzo mediamente più basso.
Le categorie che hanno fatto registrare il maggior incremento dei consumi sono i farmaci a base di ormoni (come i farmaci per la tiroide; DDD +7,7%), per le malattie del sangue (es. anticoagulanti; +7%), per il sistema cardiovascolare (es. anti-ipertensivi; ipocolesterolemizzanti; +5,8%), per il sistema nervoso (es. antidepressivi; farmaci per la terapia del dolore;+4,6%) per il sistema muscolo scheletrico (es. farmaci per osteoporosi; antinfiammatori e miorilassanti; +4,5%) l'apparato gastrointestinale (es. antiulcera; +4,3%).
In continua crescita l'incidenza degli equivalenti, cioè dei medicinali a brevetto scaduto con prezzo di riferimento: nel mese di dicembre le confezioni di questi medicinali sono state oltre il 40% del totale (di queste, oltre il 22% sono generici unbranded, cioè identificati con il nome del principio attivo, pari a quasi l'11% del totale); la spesa per farmaci equivalenti è stata pari a oltre il 24% del totale.
Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa, oltre che favorendo la diffusione degli equivalenti e fornendo tutti i dati sui farmaci SSN, con lo sconto al SSN, che ha garantito allo Stato un risparmio di oltre 580 milioni di euro nel , ai quali si aggiungono circa 62 milioni di euro derivanti dal pay-back a carico delle farmacie dal 1° marzo . Inoltre, le farmacie in alcune Regioni (in particolare, Campania e Sicilia) subiscono pesanti ritardi nei pagamenti da parte delle ASL.

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