Spesa farmaceutica

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Immagine: mappa ItaliaLa spesa farmaceutica netta convenzionata SSN, nel 2010, è diminuita del -0,7% rispetto al 2009. Continua ad aumentare il numero delle ricette (+2,6%) e a diminuire il valore medio delle ricette stesse (-3,2%): si prescrivono più farmaci, ma di prezzo mediamente più basso. A fronte del calo della convenzionata, che rispetta il tetto di spesa previsto, continua, invece, l'aumento incontrollato della spesa farmaceutica ospedaliera che è stata pari a 4,21 miliardi, vale a dire 1,695 miliardi più (+67%) del tetto di legge, fissato a quota 2,520 miliardi.
Il contenimento della spesa farmaceutica convenzionata è dovuto ai tagli dei prezzi dei medicinali varati a più riprese (da ultimo quello del 12,5% sui medicinali equivalenti SSN, in vigore dal 1° giugno al 31 dicembre 2010), al crescente impatto del prezzo di riferimento per i medicinali equivalenti a seguito della progressiva scadenza di brevetti e degli interventi adottati a livello regionale. Tra questi ultimi, l'estensione in diverse Regioni del rimborso di riferimento agli inibitori di pompa protonica; la reintroduzione (Abruzzo, Campania, Lazio e, dall'8 maggio 2009, Calabria) o l'appesantimento (Sicilia; Lazio dall'11 dicembre 2008) del ticket; la distribuzione diretta o tramite le farmacie di medicinali acquistati dalle ASL. Sul fronte dei consumi, si regista in particolare l'aumento del numero delle confezioni erogate dei medicinali appartenenti alle prime tre categorie ATC di I livello per spesa: sistema cardiovascolare (+2,8%), apparato gastrointestinale (+8,7%) sistema nervoso (+4,7%).
Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa, oltre che con la diffusione degli equivalenti e la fornitura dei dati sui farmaci SSN, con lo sconto al SSN, che ha garantito un risparmio di oltre 600 milioni di euro nel 2010, ai quali si aggiungono quasi 78 milioni di euro derivanti dal pay-back, posto a carico delle farmacie dal 1° marzo 2007 e tuttora in vigore. A tali pesanti oneri si è aggiunta, dal 31 luglio 2010, la trattenuta dell'1,82% sulla spesa farmaceutica, introdotta dal decreto-legge n. 78/2010, convertito nella legge n. 122/2009, che è costata alle farmacie circa 75 milioni di euro da agosto a dicembre 2010.
Va anche ricordato che le farmacie di alcune Regioni (Campania, ma in parte anche Puglia, Calabria e Sicilia) subiscono pesanti ritardi nei pagamenti da parte delle ASL.
In aumento l'incidenza delle quote pagate dai cittadini anche nelle Regioni che non applicano ticket, a seguito delle polemiche sui farmaci generici e sulla sostituzione da parte del farmacista: i cittadini sono diventati più diffidenti nei confronti dei generici e tendono a preferire spesso i farmaci di marca, pur dovendo pagare la differenza di prezzo rispetto al generico gratuito.
 
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